RESTAURO E RECUPERO
Estratto dalla Carta Italiana del restauro, Roma 1932
“3. che nei monumenti lontani ormai dai nostri usi e dalla nostra civiltà, come sono i monumenti antichi debba ordinariamente escludersi ogni completamento, e solo sia da considerarsi l’anastilosi, cioè la ricomposizione di esistenti parti smembrate con l’aggiunta eventuale di quegli elementi neutri che rappresentino il minimo necessario per integrare la linea e assicurare le condizioni di conservazione;
4. che nei monumenti che possono dirsi viventi siano ammesse solo quelle utilizzazioni non troppo lontane dalle destinazioni primitive, tali da non recare negli adattamenti necessari alterazioni essenziali all’edificio;
5. che siano conservati tutti gli elementi aventi un carattere d’arte o di storico ricordo, a qualunque tempo appartengano, senza che il desiderio dell’unità stilistica, e del ritorno alla primitiva forma intervenga ad escluderne alcuni a detrimento di altri, e solo possano eliminarsi quelli, come le murature di finestre e di intercolumni di portici che, privi di importanza e di significato, rappresentino deturpamenti inutili; ma che il giudizio di tali valori relativi e sulle rispondenti eliminazioni debba in ogni caso essere accuratamente vagliato, e non rimesso ad un giudizio personale dell’autore di un progetto di restauro;”
La filosofia progettuale nasce dall’insegnamento dei grandi maestri protagonisti della dell’Architettura moderna e contemporanea.
Recepiti gli insegnamenti, ci poniamo l’ambizioso obiettivo di dare il nostro modesto contributo, proponendo progetti di architettura, che nel soddisfacimento della qualità e bellezza architettonica, assolvano appieno alla funzione per cui sono pensati.
L’utilizzo delle più moderne tecnologie, l’uso di materiali ecocompatibili, l’impatto ambientale zero, sono i requisiti che riteniamo fondamentali nei progetti e fanno costantemente parte della proposta.
La passione per l’architettura, la conoscenza delle varie fasi del processo costruttivo, delle caratteristiche dei materiali e del loro accoppiamento, la volontà di veder realizzato il progetto nel migliore dei modi, ci portano a cercare continue migliorie e allo studio del dettaglio per raggiungere la “pulizia” compositiva più rigorosa. Sono questi gli stimoli a continuare questa ricerca.
Il mestiere dell’Architetto,
complicato, bistrattato, incompreso, che necessita spesso di un periodo d’incubazione ma che può dare soddisfazioni impagabili.